sabato 1 agosto 2015

Einaudi. La collana "Narratori stranieri tradotti" - La collana azzurra

La collana dei “Narratori stranieri tradotti” appartiene alla storia classica della casa editrice e fu uno dei primi progetti messi a punto grazie all'interessamento di Leone Ginzburg. Nasce, infatti, nel 1938 con la supervisione di Ginzburg dal confino e la direzione operativa affidata a Cesare Pavese. Einaudi vuole costruire una biblioteca “ideale” di classici moderni, con traduzioni raffinate, a firma di personaggi di spicco, come lo stesso Pavese, Lo Gatto, Spaini, Trompeo, Jahier, Mila e Sbarbaro. Anche Natalia Ginzburg otterrà il suo primo incarico qui, per la traduzione di Proust. Il taglio è allora piuttosto economico, perchè possa raggiungere grande diffusione e distribuzione, ma al contempo attrarre un pubblico culturalmente elevato e desideroso di leggere i grandi autori in voga in Europa. L'agile presentazione che introduce ogni volume testimonia, infatti, di questo intento o pseudo-intento di piglio quasi “pedagogico”, che desidera informare, senza addentrarsi nelle profondità di una critica esegetica, i potenziali clienti sugli aspetti principali dell'autore che andranno a leggere.

Il carattere grafico è come sempre sobrio, elegante, e delinea già l'aspirazione della casa editrice di confezionare prodotti d'eccezione per un pubblico colto, maturo ed esigente. Oggi direbbero: Einaudi vuole “posizionarsi” in uno spazio preciso dell'editoria italiana dell'epoca.

Un esempio