giovedì 24 dicembre 2015

Jandi Sapi e le "traduzioni non autorizzate" di Hemingway dal '44 al '46

Un aspetto non trascurabile delle vicende contrattuali è l’assenza, subito dopo la caduta del fascismo, di una giurisdizione chiara in Italia sui diritti per le opere straniere che va a coincidere però con grandi fermenti editoriali. Tra le piccole sigle che si sviluppano in quel periodo vi è la romana Jandi Sapi, che nel 1944 pubblica, senza alcuna autorizzazione o contatto con l’autore, L’invincibile (e altri cinque racconti) e E il sole sorge ancora. Così mentre Einaudi e Mondadori hanno una fitta corrispondenza tra loro discutendo sui diritti di Hemingway e sulle diverse filosofie editoriali che animano le loro case editrici, «un editore improvvisato» batte sul tempo entrambi. Alla fine del 1946 la Mondadori prenderà provvedimenti legali contro la Jandi Sapi ed è una battaglia legale fondamentale per tutto il panorama editoriale italiano: pochi mesi dopo la situazione verrà risolta come annunciato da Mondadori a Speiser il 25 marzo 1947.

Fonte "Fondazione Mondadori"

Verdi colline d'Africa : romanzo / di Ernest Hemingway ;  traduzione di Gaetano Carancini]
Pubblicazione Milano ; Roma : Jandi-Sapi, 1946
Descrizione fisica 221 p. ; 18 cm.
Collezione · Le najadi : collezione di grandi narratori ; 19








mercoledì 16 dicembre 2015

Il cavaliere inesistente, Italo Calvino, Einaudi, 1959 - Prima Edizione


Il cavaliere inesistente / Italo Calvino
Pubblicazione  Torino : G. Einaudi, 1959
Descrizione fisica  165 p. ; 20 cm.
Collezione · I coralli ; 108
Finito di stampare il 30 novembre 1959











sabato 12 dicembre 2015

Carlo Emilio Gadda su Celine

I: Preferisce Landolfi o Delfini?
G: Direi nè l'uno nè l'altro... sempre con rispetto debito e con le distanze debite...
I: S'è voluto vedere un rapporto tra certi suoi libri e l'opera di Celine...
G: Credo che il rapporto sia giusto... perchè veramente Celine mi ha preceduto nell'impostazione narrativa e stilistica...

Carlo Emilio Gadda, Intervista in "Sulla scena della vita" di L. Ripa di Meana e G. Roscioni (5 maggio 1972); min. 3.30


venerdì 25 settembre 2015

Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Mircea Eliade, Fratelli Bocca, 1953

Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi / Mircea Eliade
Pubblicazione  Roma ; Milano : Bocca, 1953 (stampa 1954)
Descrizione fisica 378 p. ; 24 cm.
Collezione · Biblioteca di scienze moderne. Sezione di religione ; 4
Traduzione di Le chamanisme et les techniques archaiques de l'extase




Estratto:

Lo sciamanismo stricto sensu è, per eccellenza, un fenomeno religioso siberiano e centro-asiatico. Attraverso il russo, il termine deriva dalla parola tungusa shaman. In altre lingue del centro e del nord dell'Asia i termini corrispondenti sono: lo yakuta ojun, il mongolo buga, boga e udagan, il turco-tartaro kam.
…fenomeni magico-religiosi consimili sono stati osservati nell'America del Nord, in Indonesia, nell'Oceania e altrove. ….tali fenomeni sono realmente sciamanici e vale la pena studiarli insieme allo sciamanismo siberiano. Però ci si impone innanzitutto un rilievo: la presenza di un complesso sciamanico in una qualunque zona non implica necessariamente che la vita magico-religiosa dell'un popolo o dell'altro si sia cristallizzata intorno allo sciamanismo. In genere lo sciamanismo coesiste presso ad altre forme di magia e religione.
Magia e maghi li incontriamo un po' dappertutto nel mondo, mentre lo sciamanismo corrisponde ad una "specialità" magica particolare: implica il "dominio del fuoco", il volo magico e così via. Così, benché lo sciamano sia, fra l'altro, un mago, non ogni mago può essere qualificato come sciamano. La stessa precisazione si impone nel riguardo delle guarigioni sciamaniche: ogni medicine-man è un guaritore, ma lo sciamano utilizza una tecnica propria solo a lui. Quanto alle tecniche sciamaniche dell'estasi, esse non esauriscono tutte le varietà dell'esperienza estatica attestate dalla storia delle religioni e dall'etnologia religiosa: non si può dunque considerare un qualsiasi estatico come uno sciamano; questi è lo specialista di una trance durante la quale si ritiene che la sua anima possa lasciare il corpo per intraprendere ascensioni celesti o discese infernali.
Queste precisazioni preliminari, per succinte che siano, indicano già il cammino che ci proponiamo di seguire per giungere alla giusta comprensione dello sciamanismo. Dato che questo fenomeno magico-religioso si è manifestato nella sua forma più completa nell'Asia centrale e settentrionale, si prenderà come esemplare tipico lo sciamano di tali religioni. Non ignoriamo, e anzi cercheremo di mostrare che, almeno nel suo stato attuale, lo sciamanismo centro-asiatico e nord-asiatico non è un fenomeno originario, esente da ogni influenza esterna: al contrario, è un fenomeno che ha una lunga "storia". Ma questo sciamanismo centro-asiatico e siberiano ha il merito di presentarsi come una struttura nella quale vari elementi che esistono diffusi nel resto del mondo - e cioè: rapporti speciali con gli "spiriti", capacità estatiche permettenti il volo magico, l'ascensione al Cielo, la discesa agli Inferi, il dominio sul fuoco e così via - si rivelano già, nella zona in questione, integrati in una particolare ideologia e convalidati da tecniche specifiche.
…i popoli che si dichiarano "sciamanici" danno un'importanza considerevole alle esperienze estatiche dei loro sciamani; queste esperienze li riguardano personalmente e direttamente, perché sono gli sciamani che, per mezzo della loro trance, li guariscono, accompagnano i loro morti nel "regno delle ombre" e fanno da mediatori tra loro e i loro déi, celesti o infernali, grandi o piccoli. Questa ristretta élite mistica non solo dirige la vita religiosa della comunità, ma in un certo modo veglia sulla sua "anima". Lo sciamano è il grande specialista dell'anima umana: lui solo la "vede", perché ne conosce la "forma" e il destino.
Ove non si tratti della sorte immediata dell'anima, ove non si abbia a che fare con la malattia (= perdita dell'anima) o con la morte, o con una sventura, o con un importante sacrificio che implica una certa esperienza estatica (viaggio mistico nel cielo o negli inferi), lo sciamano non è indispensabile. Una gran parte della vita religiosa si svolge senza di lui.
Come è noto, i popoli artici, siberiani e centro-asiatici sono composti nella grande maggioranza da cacciatori-pescatori e da pastori-allevatori. Un certo nomadismo li caratterizza tutti. E, nelle grandi linee, le loro religioni coincidono, nonostante le differenze etniche e linguistiche. ….. venerano un Gran dio celeste, già creatore e onnipotente, ma in via di divenire un deus otiosus. Talvolta il nome stesso del gran dio vuol dire "Cielo"; tale è, ad esempio, il Num dei Samoiedi, il Buga dei Tungusi o il Tengri dei Mongoli. Perfino quando il nome concreto di "cielo" manca, si ritrova uno dei suoi attributi più specifici, come "alto", "elevato", "luminoso" ecc.



(Da Studisciamanici.it Lorenza Menegoni)

Mircea Eliade, Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi, Edizioni Mediterranee 1974; ed. originale 1951
Nel campo degli studi sullo sciamanismo, questo lavoro di Mircea Eliade ha rappresentato la prima opera comprensiva sull'argomento. In questo testo, il grande studioso delle religioni comparate ha raccolto e confrontato gran parte del materiale etnografico disponibile nella prima metà del Novecento. Pubblicato originariamente in francese nel 1951, poi riveduto e ampliato per l'edizione inglese del 1964, Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi rimane tuttora il fondamento degli studi teorici sullo sciamanismo. Uno dei suoi meriti maggiori consiste nell'aver portato ad una interpretazione più oggettiva e ad una rivalutazione di questo fenomeno, definendone in modo chiaro ed univoco le caratteristiche distintive. Secondo l'interpretazione di Eliade, lo sciamano è colui che compie dei viaggi in altri mondi in uno stato alterato di coscienza ("estasi"). Il viaggio è la tecnica sciamanica fondamentale per entrare in contatto con il mondo degli spiriti e ottenere, con questa comunicazione, conoscenze e poteri terapeutici. La definizione data da Eliade di "tecnica dell'estasi" mette in luce il carattere intenzionale, consapevole e disciplinato del viaggio sciamanico.
I vari capitoli descrivono la cosmologia dello sciamano, le forme dell'iniziazione, l'acquisizione dei poteri magici e le varie sfere del lavoro sciamanico (guarigione, divinazione, accompagnamento delle anime nell'aldilà, ecc.). Questi elementi sono analizzati sia nei loro aspetti più generali e astratti, sia nelle loro manifestazioni concrete prendendo in esame tutte le società, antiche e contemporanee, in cui queste pratiche sono state documentate. Per la sua complessità, il livello di elaborazione teorica e la ricchezza dei dati etnografici, l'opera di Eliade è un testo indispensabile per chiunque voglia condurre delle ricerche approfondite sull'argomento.

Raffiche di mitra in montagna, Umberto Monti, 1946 - Sulla strage di Cervarolo (Reggio Emilia)

Raffiche di mitra in montagna, Umberto Monti, 1946 - La strage di Cervarolo (Società Libraria Editrice Tortona)

Raffiche di mitra in montagna / Umberto Monti
Pubblicazione  Tortona : Società libraria editrice, 1946
Descrizione fisica  95 p., [8! p. di tav. : ill. ; 20 cm.]


Ricostruzione, basata su testimonianze, della prima grave rappres'a.glia effettuata dai
nazi-fascisti a Cervarolo, paesino montano in provincia di Reggio Emilia, il 20
marzo 1944, uccisero 24 uomini, dopo aver razziato e incendiato l'abitato. L'Autore
è nato a Cervarolo e perciò ha potuto 'condurre la sua inchiesta ,con cura particolare.
Fonte: RICERCHE STORICHE
Rivista quadrlmestrale dell'Istituto per la storia della Resistenza
e della guerra di Liberazione in provincia di Reggio Emilia
ANNO III - N. 7-8 GIUGNO 1969





Umberto Monti ci racconta così il tragico episodio dell'eccidio di Cervarolo:
"la domenica mattina, Festa di San Giuseppe, il paese è invaso da militi e tedeschi in cerca di partigiani […]. Il lunedì mattina, un altro reparto […] guidato da militi fascisti occupa sul far del giorno il Paese. Seguendo indicazioni molto precise, […] circondano l'abitato, uccidono un giovane di leva e suo padre, poi iniziano il rastrellamento di tutti gli uomini che conducono sull'Aia, saccheggiano il paese in un crescendo di minacce e di finte rassicurazioni. Catturano anche il parroco (Don Battista Pigozzi) e gli ingiungono di firmare un documento. Rifiuta. […] Viene denudato ed esposto al freddo e al ludibrio. Non firma. […] Dopo ore interminabili di supplizio, durante le quali vengono oltraggiate anche le donne della sua famiglia, le SS lo conducono sulla'Aia del paese. Un'altra lunga attesa, tra speranze sempre più flebili. […] Un altro tentativo per indurre il prete a fare il nome di partigiani. Poi l'incendio del Paese. Sul tramonto, arriva il comandante di ritorno da Civago dove, con un gruppo di miliziani e di tedeschi, aveva fatto tre morti e un ferito grave, bruciate 50 case, di cui 30 ridotte a macerie, rubato, saccheggiato. Quando il parroco ha la mano alta per un'ultima benedizione, le mitragliatrici compiono la strage.
Sono venticinque uomini, compreso il loro parroco. Sulle loro salme i tedeschi gettano liquido incendiario perché brucino insieme al paese intero. Poi se ne vanno. […] Quattro di loro sono soltanto feriti. Uno muore dopo poco. […] Solo più tardi i tre riescono ad alzarsi e a mettersi in salvo. Non saranno i primi a dare notizia della strage. Alcuni tedeschi, passando da Gatta ne accenneranno alla popolazione. A Gazzano le SS francesi, mute, la lasceranno intendere: tutti i ribelli KAPUT. In realtà, con i due uccisi al mattino, 24 innocenti". (Cfr. U. Monti, Raffiche di mitra in montagna, Tortona, Società libraria editrice, 1946, pag.94)

Nel dopoguerra dedicò due volumetti alla cronaca, basata su testimonianze locali, della strage tedesca avvenuta a Cervarolo il 20 marzo 1944 (Raffiche di mitra in montagna, Tortona 1946) e della lotta partigiana (Splendori e dolori nella zona del Cusna durante la guerra di Liberazione (1943-1946), Genova 1947). Quest’ultimo segnò l’esordio delle Edizioni Cusna, una sua iniziativa sotto il cui marchio poté essere pubblicata per un decennio una collana di opuscoli.

Altre immagini del libro e delle condizioni:





Fiesta, Ernest Hemingway, Einaudi, 1946 (Prima Edizione con titolo Fiesta)

Fiesta, Ernest Hemingway, Einaudi, 1946 (Prima Edizione con titolo Fiesta)

Fiesta / Ernest Hemingway
Pubblicazione  [Torino] : G. Einaudi, 1946
Descrizione fisica  334 p. ; 20 cm
Collezione  · Narratori contemporanei ; 16
Note generali · A cura di Giuseppe Trevisani. ((L. 240.
Titolo uniforme · The sun also rises. - | Hemingway, Ernest

E' la prima edizione Einaudi (1946) con titolo "Fiesta". Il romanzo era stato pubblicato due anni prima da Jandi Sapi (1944) con il titolo "Il sole sorge ancora".







Coleoptera: Histeridae a c. Pierpaolo Vienna, Calderini, 1980

Coleoptera: Histeridae a cura di Pierpaolo Vienna, Calderini, 1980

Coleoptera : Histeridae / a cura di Pierpaolo Vienna
Pubblicazione  Bologna : Calderini, 1980
Descrizione fisica  IX, 386 p. : ill ; 25 cm.
Collezione · Fauna d'Italia ; 16

Condizioni: ottime, normali segni di usura e tempo. Alcune sbucciature ai margini di copertina e negli angoli. Lieve tendenza ad ingiallire. Piatti  un pò sporcati nelle parti bianche.





Se questo è un uomo, Primo Levi, De Silva, 1947 - Prima Edizione

Se questo è un uomo, Primo Levi, De Silva, 1947 - Prima Edizione

Se questo è un uomo, Primo Levi
Pubblicazione Torino : F. De Silva, 1947
Descrizione fisica  197 p. ; 20 cm.
Collezione · Biblioteca Leone Ginzburg ; 3





















La critica. Rivista di letteratura, storia e filosofia. Diretta da Benedetto Croce, 1938 - Anno XXXVI Fasc. IV , Laterza e Figli Bari

Dal retro di copertina della rivista, la "dichiarazione d'intenti" di Croce.

La Critica, nella sua terza seri, continua a illustrare largamente la storia della moderna letteratura italiana e della poesia di tutti i tempi, e personaggi e movimenti storici, e a schiarire problemi di estetica e di metodologia storica; pubblica scritti e documenti inediti di notevole importanza; offre indagini di svariata erudizione letteraria; e tien dietro al moto degli studi italiani e stranieri negli argomenti di sua competenza.